(di Barone Marco)
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Clik here to view.Tarda mattinata del 12 marzo. Giornata primaverile, pur non essendo ancora primavera. Ma poco importa. Lì, fuori, il sole, ma necessità ti chiamano. Accendi il computer, provi a connetterti ad internet. Ma nulla. Non funziona la connessione. Partono le prime maledizioni. Penserai, sarà un problema del modem. Lo resetti. Ma ancora nulla. Penserai, sarà un problema temporaneo. Fumi la solita sigaretta e riprovi. Nuova maledizione. Chiami il call center del tuo gestore, dopo la tipica attesa di diversi minuti, ti risponderanno dall’estero. Dove la così detta manodopera costa meno. Spieghi il problema, ma a loro il tuo problema non risulta. Allora arriverai a dedurre che è il tuo modem che si è semplicemente fottuto. Esci, uno sguardo alla natura fiorente e capirai che le cose sono in realtà diverse. Non è la tua sola linea, non è il tuo modem. No. In tutta Ronchi, per quello che in città si dice, vi è stato un collasso incredibile. Un collasso che segue quello accaduto poco prima alle strutture ospedaliere e sanitarie del Friuli Venezia Giulia. Un collasso che ha isolato Ronchi per buona parte del 12 marzo ed anche di questo 13 marzo. Sono quasi le 12 di mattina, del 13 marzo, e risulta che questo problema, enorme, non è stato ancora pienamente risolto, anche se in fase di risoluzione. E facendo un giro per la città, una delle più importanti della provincia di Gorizia, che ospita l’aeroporto, l’unico, del FVG, ascolterai una marea incazzata di lamentele. Chiunque, per forza di cose, nel nome della semplificazione, deve usare internet per lavorare, scoprirà quanto labile è questa semplificazione, e si ritorna, per quanto compatibile con le esigenze imposte dalla società ultra moderna e fighissima, a scrivere a mano ed ai canonici vecchi timbri, tirati fuori magari da qualche scatolone. Ma la maggior parte delle attività oggi dipendono dalla via telematica. Una via telematica bruscamente interrotta. Piccola consolazione è il fatto che il problema non è solo il tuo ma di una intera città, dunque sussiste una grande condivisione della rabbia. Piccola fortuna è che la connessione internet funziona solo con la chiavetta o con il telefono cellulare. Ma non tutti hanno una chiavetta. Però una riflessione è dovuta. Questo incidente, enorme, di percorso, che ha coinvolto una intera città, che ha paralizzato per due giorni praticamente la vita telematica, virtuale ma drammaticamente reale di una comunità, isolandola dal resto del mondo, oltre ad aver comportato dei danni enormi, anche a livello economico, ha comportato una brusca interruzione con il mondo di internet. E capisci quanto internet oggi sia non tanto semplicemente importante, ma una droga sistemica. Una droga di cui non puoi fare più a meno. Certo, magari fuori avrai scambiato qualche chiacchierata in più, ma l’oggetto della discussione riguardava il collasso di Ronchi. Un collasso di cui non si capisce l’origine. Ognuno tira fuori una possibile soluzione, chi forse un corto circuito, chi avranno tranciato un cavo, chi speriamo che non sia qualcosa di più brutto. Comunque sia il collasso di Ronchi ha insegnato quanto sia forte la dipendenza da internet e come senza internet il tutto si possa bloccare in modo devastante.
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